Molti gatti si nascondono o si isolano quando devono grattarsi, per questo può essere difficile per il proprietario accorgersi quanto diffuso sia il prurito. Non è vero che il gatto si gratta sempre: anzi, quando questo accade è bene farli visitare per evitare una sofferenza inutile.
Prima il gatto viene diagnosticato e trattato, minore è il rischio che sviluppi patologie croniche e di difficile risoluzione a carico della pelle.
Causa
Le cause più comuni del prurito sono parassiti esterni come pulci, zecche, acari della forfora (Cheyletiella) o dell’orecchio, infezioni epidermiche portate da batteri o funghi, oppure allergie. Il veterinario verificherà per prima cosa se vi sono infezioni parassitarie: sono molto comuni e facili da trattare.
Terapia dal veterinario
I parassiti sono rilevabili con test di raschiamento, con nastro o pettinando il pelo. La presenza di infezioni batteriche o fungine si verificano invece con esami citologici, cioè il veterinario preleva un campione della zona di pelle interessata ed esamina le cellule al microscopio, oppure con coltura cellulare. Di solito ci vogliono alcuni giorni per le colture batteriche e fino a diverse settimane per le colture fungine. Nell'attesa, l'esame citologico spesso è molto utile.
Se il veterinario ha escluso la presenza di parassiti o infezioni come causa del prurito, la fase successiva è analizzare possibili allergie.