La displasia dell’anca è una delle patologie scheletriche dell’accrescimento più frequenti nel cane e consiste in una malformazione di tutta l’articolazione o di alcune sue componenti. Alcune razze sono più predisposte rispetto ad altre, ma in generale si tratta di una malattia su base ereditaria che è influenzata dall’alimentazione, dal tipo di attività fisica e dalla rapidità di crescita. I sintomi nei giovani compaiono durante la crescita e includono zoppie, andature incerte o tendenza alla scarsa attività fisica.
Negli animali adulti affetti da questa malattia i sintomi sono dovuto allo sviluppo all’artrosi ed i sintomi possono includere zoppia, rigidità, difficoltà a mettersi in piedi e sono più visibili al risveglio o durante i periodi più freddi.
Alcuni casi sono più impattanti di altri sulla qualità di vita del cane e richiedono una protesi totale d’anca. Questa guida ha quindi lo scopo di aiutare il proprietario nella comprensione della tipologia dell’intervento e dei casi in cui è fortemente consigliato.
Cos’è la protesi totale dell’anca?
La protesi totale d’anca del cane è una procedura chirurgica consolidata che, seppur richieda un’elevata specializzazione e uno standard di cure e attenzioni particolari (anche dopo l’intervento) è entrata a far parte del lavoro ordinario delle cliniche, compresa la nostra clinica AniCura CMV.
L’impianto protesico è costituito da uno stelo realizzato in lega di titanio, con collo e testa spesso diamantate, caratteristica che, oltre a diminuire il rischio di infezione, migliora sia la funzionalità che l’articolarità con la superficie della coppa di polietilene.
Questo intervento permette un recupero funzionale dell’arto colpito da displasia. Fondamentale, però, è la collaborazione del proprietario del cane, che deve fare in modo che il proprio amico a quattro zampe segua attentamente le indicazioni date dal chirurgo nei mesi successivi all’intervento così da favorire una prognosi positiva.
Quando fare la protesi totale d’anca al cane?
Solitamente ci si inizia ad informare sull’intervento di protesi totale dell’anca all’indomani di una diagnosi di displasia. Non a caso una delle domande più frequenti che ci vengono poste in clinica è quando sia necessario procedere all’intervento in presenza di un cane con malattia evidente o poco sintomatica.
In generale non esiste una risposta univoca e, anzi, ogni paziente è a sé e merita una valutazione individuale. Ecco qui di seguito tutti gli scenari che si possono presentare.
- Cane con displasia poco sintomatica
Se il tuo beniamino ha avuto una diagnosi giovanile di displasia d’anca ma è poco sintomatico, solitamente vengono proposte visite ortopediche periodiche al fine di rivalutare clinicamente e radiograficamente il paziente così da decidere il momento migliore per l’intervento. Quest’ultimo sarà dettato sia dalla sintomatologia, sia dallo stile di vita del paziente che dalla risposta all’eventuale terapia medica o farmacologica proposta. In alcuni soggetti con displasie lievi o moderate a volte passano diversi anni prima che diventino sintomatici: in questi casi la decisione di intervenire o meno è meno urgente e immediata.
- Cane con displasia sintomatica
In alcuni casi il cane viene portato il clinica con sintomi già evidenti e dolorosi della malattia. In questa circostanza, dopo aver effettuato una doverosa diagnosi, si propone una terapia medica contenitiva. Qualora questa non fosse risolutiva e anzi la sintomatologia continuasse a essere manifesta, si prende in considerazione l’intervento di protesi totale dell’anca.
- Cane con fratture
Molti cani sono portati in clinica a seguito di eventi traumatici quali fratture o lussazioni: nei casi più gravi l’intervento di protesi totale d’anca può essere preso in considerazione e determinare una certa urgenza nella decisione di operare o meno.
Protesi totale dell’anca: il confronto con il veterinario
In presenza di una diagnosi di displasia dell’anca o in caso di evento traumatico è fondamentale che il proprietario si confronti sempre con il veterinario ortopedico di fiducia. Si tratta infatti di una tappa indispensabile per decidere quando (e se) sia necessario operare il tuo amico a quattro zampe.
L’ortopedico, oltre a indicare il modo in cui si svolge l’operazione di protesi totale dell’anca, darà anche preziose informazioni sulle eventuali complicanze e su come affrontare il periodo post operatorio, che sarà cruciale per una completa riabilitazione del cane.
Il periodo post operatorio
La scelta dell’intervento è un momento complesso per la famiglia: bisogna infatti mettere in conto che il periodo post operatorio che segue all’inserimento della protesi totale d’anca è particolarmente delicato e piuttosto lungo.
Nei tre mesi successivi all’intervento, infatti, il cane operato dovrà inizialmente stare a riposo (uscire solo per i bisogni) per poi muoversi solo in modo controllato e al guinzaglio, senza possibilità di correre o di saltare.
Inoltre, la scelta dell’intervento prevederà anche la presa in carico di eventuali complicanze che, seppur non frequenti, a volte necessitano di ulteriori interventi o rimozione degli impianti.
Se abiti a Varese o provincia e pensi che il tuo cane possa soffrire di displasia dell’anca, i veterinari della Clinica AniCura CMV sono a tua disposizione per fare una valutazione completa del problema. Il nostro consiglio è quello di non aspettare che il problema peggiori, perché – a volte oltre alla protesi totale d’anca – è possibile intervenire anche in modalità meno invasiva valutando eventuali percorsi fisiatrici manuali o strumentali per allontanare il momento dell’intervento.