Oggi parliamo di artroscopia veterinaria, un tipo di chirurgia mini invasiva che, oltre all’esplorazione e alla visualizzazione delle strutture intrarticolari del cane, consente il trattamento di diverse patologie. Si tratta di una tecnica sicura che presenta notevoli vantaggi per l’animale, nonché un tempo di guarigione e ripresa notevolmente ridotto. Scopriamo di più.
Cos’è l’artroscopia veterinaria?
Nell’ambito dell’ortopedia veterinaria, l’artroscopia è un procedimento davvero rivoluzionario perché, attraverso l’uso di un solo strumento, consente sia di effettuare la diagnosi che di operare, minimizzando così i rischi e massimizzando il successo del trattamento. Inutile dire che siamo di fronte a un intervento di chirurgia mini invasiva che ha fatto progredire di molto il trattamento delle patologie articolari e legamentose, anche e soprattutto nei cani giovani.
Quando si usa?
L’artroscopia veterinaria si utilizza principalmente negli animali giovani che soffrono di patologie dell’accrescimento, tra le quali nominiamo la displasia del gomito o l’osteocondrite dissecante, che possono causare zoppia, infiammazione articolare e riluttanza al movimento. Nei cani sportivi, inoltre, l’artroscopia è un ottimo ausilio diagnostico insieme all’ecografia tenomuscolare per l’identificazione delle lesioni tendinee o legamentose, nonché per definirne il grado e l’estensione con estrema precisione. In alcuni casi selezionati si può poi procedere nella stessa seduta alla terapia chirurgica per via artroscopica. Per quanto riguarda il ginocchio, questa tecnica viene utilizzata principalmente per la diagnosi di patologie del legamento crociato e dei menischi, e per il loro trattamento chirurgico.
In tutti i casi sopracitati, l’artroscopia è la metodica d’elezione anche perché, di fronte a un disagio visibile dell’animale, la diagnostica radiografica non è sempre efficace nell’identificare la causa di zoppia. L’artroscopia veterinaria, al contrario si rivela un utilissimo ausilio diagnostico oltre che terapeutico. Senza contare che alcune lesioni cartilaginee precoci (che non coinvolgono il tessuto osseo) possono infatti essere viste solo in artroscopia o con la risonanza magnetica.
Artroscopia veterinaria: come viene eseguita
Il tuo cane deve essere sottoposto all’artroscopia e sei preoccupato? Per tranquillizzarti ti spieghiamo come viene eseguito il mini intervento. Tecnicamente viene utilizzato un endoscopio rigido, detto artroscopio, di circa 2,5 mm su cui sono montate una telecamera e una fonte luminosa. L’articolazione da esaminare viene dilatata con un fluido e, proprio con l’artroscopio, viene esplorata nella sua interezza. C’è poi uno strumentario dedicato, di dimensioni decisamente ridotte (circa 1-2 mm) e caratterizzato da palpatori, microcurette, pinze, frese manuali o meccaniche con diverse punte.
I vantaggi dell’artroscopia veterinaria
L’approccio mini invasivo a un’articolazione attraverso l’artroscopia presenta moltissimi vantaggi, sia per l’animale che per il proprietario.
- Minor tempo di recupero dopo l’intervento
- Possibilità di trattare due arti nella stessa seduta, trattandosi di un intervento poco invasivo
- Trattamento chirurgico preciso grazie alla magnificazione e visualizzazione dettagliata delle strutture articolari
Inutile dire, poi, che l’artroscopia risulta oggi un intervento più preciso rispetto alle tecniche tradizionali, con cui alcune lesioni possono sfuggire e, di conseguenza, il trattamento potrebbe non risultare totalmente efficace.
Se abiti a Varese o provincia e il tuo cane presenta dei disturbi articolari, mettiti in contatto con la clinica AniCura CMV per fissare un appuntamento col nostro team: un veterinario ortopedico sarà pronto a visitare il tuo cane.