Avvertenze sull'uso degli antibiotici

L'utilizzo costante degli antibiotici può sembrare un modo per aiutare i nostri piccoli amici a superare le loro sofferenze, che siano post-operatorie oppure a causa di una malattia. Questa guida vi aiuterà a fare un po' di chiarezza.

Volevamo dedicare questo articolo ad una pratica in particolare, per alcuni ciò che scriveremo potrà sembrare banale, ma riteniamo che sia necessario per altri. Vogliamo porre l’accento sull’uso indiscriminato degli antibiotici.

Spessissimo vediamo consigliare il ricorso all’uso di antibiotici con tanta, troppa semplicità sfiorando un colpevole pressappochismo che può portare i nostri amici a quattro zampe ad incorrere in alcuni problei successivi.

Vogliamo che sia chiaro che gli antibiotici non fanno mai bene a nessun animale e che il ricorso a essi dovrebbe essere un’extrema ratio vale a dire l’ultima risorsa. Spessissimo le malattie degli uccelli sono “condizionate”, cioè sono delle “tecno-patie” dovute alle condizioni inadeguate di gestione! Basterebbe spesso tenerli meglio per farli guarire e a darsi in seconda battuta a una terapia antibiotica. Questa deve essere data quando sia chiara un’eziologia batterica!

Con un antibiotico NON si migliorano le loro condizioni, non si stimola l’ovodeposizione, si prevengono problemi...ecc ecc

Per questo motivo, gli antibiotici dovrebbero esser utilizzati sempre razionalmente: fare cicli di terapia rispettando attentamente dosi e tempi di somministrazione; darli negli orari giusti, rinnovare le soluzioni nell’acqua di bevanda come da prescrizione, continuare la terapia n quando si deve e non interromperla quando l’animale appare star meglio.

Inoltre, anche se spesso risulta un po’ più difficile (ma non troppo, fidatevi), bisognerebbe effettuare tamponi per esaminare esami batteriologici ed antibiogrammi per decidere l’antibiotico da usare.

Di solito, ma questo si può fare solo se uno non ha già “intrugliato” mille farmaci facendo di testa propria, si prende un campione con un tampone sterile da coane, gozzo, cloaca, narici, occhi e così via, e si incomincia una terapia antibiotica ad ampio spettro che poi verrà modificata eventualmente in itinere all’arrivo delle risposte dell’antibiogramma (dopo, di solito, 3-4 giorni).

Vorremmo quindi invitare tutti a evitare un uso indiscriminato di questi farmaci perché questa pratica indiscriminata di assunzione delle sostanze ha portato in alcuni allevamenti alla selezione di batteri che già non rispondono più alla terapia con NESSUN antibiotico, in altre parole sono diventati resistenti a tutto.

E questo dovrebbe farci riflettere sulla pericolosità di un uso indiscriminato degli antibiotici.

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